Chiesa

ASSIEME A PIETRO. Esercizi spirituali, 80 anni in agenda vaticana

di Gianni Cardinale giovedì 5 marzo 2009
Gli esercizi spirituali in Vaticano compiono ottanta anni. La loro istituzione – come appuntamento fisso – risale infatti al 1929. Pur esistendo dal XVI secolo la figura del predicatore apostolico – oggi chiamato predicatore della Casa pontificia – figura che dal 1743 è riservata all’ordine dei frati cappuccini, è solo con Pio XI che in Vaticano cominciano ad essere predicati degli esercizi spirituali secondo lo stile ignaziano. Papa Ratti era un convinto ammiratore di Sant’Ignazio di Loyola tanto che nel luglio 1922, pochi mesi dopo la sua elezione, lo proclama « patrono degli Esercizi spirituali e di tutte le istituzioni che in qualunque modo vi prestano la loro opera » . Il 20 dicembre 1929 poi Pio XI pubblica una enciclica dedicata agli esercizi spirituali, la Mens Nostra, nella quale, tra l’altro, informa l’Urbe e l’Orbe della sua decisione di avere in Vaticano un corso di esercizi. In precedenza il Pontefice milanese aveva già promosso un corso di esercizi nel Palazzo Apostolico, nel 1925 e nel 1928 ad esempio, ma è solo con la Mens Nostra che gli esercizi spirituali diventano un appuntamento fisso per il Papa e i suoi più stretti collaboratori. Un appuntamento – inizialmente stabilito nel periodo dell’Avvento – che è saltato pochissime volte per motivi ben determinati. Nel 1950 Pio XII li rinvia all’inizio dell’anno seguente per mantenere continuità al ritmo delle manifestazioni e udienze – praticamente quotidiane – previste per l’Anno Santo in corso ( così nel 1951 gli esercizi vengono celebrati due volte, nel gennaio – per conto del 1950 – e in dicembre). Nel 1962 poi Giovanni XXIII li sostituisce con un ritiro personale di una settimana nella Torre di San Giovanni in preparazione del Concilio ecumenico. E anche nel 1963 non hanno luogo perché Paolo VI, eletto nel giugno, considera un impedimento la celebrazione della Seconda Sessione del Concilio e decide di trasferirli al febbraio successivo, all’inizio della Quaresima. Lo stesso avviene per le sessioni conciliari del 1964 e 1965. Solo che questa mutazione temporanea a questo punto diventa definitiva. E così gli esercizi dal 1964 vengono tradizio­nalmente celebrati non più in Avvento ma nella prima settimana di Quaresima. Ma chi sono stati in questi otto decenni i predicatori scelti dal Papa a predicare gli esercizi alla Curia? Lo scorso anno la Prefettura della Casa Pontificia ne ha pubblicato un elenco quasi completo. Con Pio XI troviamo soprattutto gesuiti, ma anche oblati di Rho, cappuccini e redentoristi. Pio XII sceglie di nominare solo padri gesuiti ( tra i quali il futuro cardinale Paolo Dezza) con l’eccezione del 1941 quando scelse un oblato di Rho. Giovanni XXIII sceglie un gesuita, il vescovo di Casale Monferrato Giovanni Angrisani, il parroco romano monsignor Pirro Scavizzi e il predicatore apostolico padre Ilarino da Milano. Paolo VI inaugura le sue scelte – nel 1964 – con il padre redentorista tedesco Bernard Häring, rompendo così la consuetudine che aveva visto finora nell’elenco solo ecclesiastici italiani. Il primo cardinale chiamato a predicare gli esercizi è stato Karol Wojtyla nel 1976, due anni prima di diventare Giovanni Paolo II. Molti altri lo sono diventati dopo aver predicato ( Dezza, Antonio M. Javierre Ortas, Eduardo Pironio, Anastasio Ballestrero, Carlo Maria Martini, Lucas Moreira Neves, James A. Hickey, Georges M. Cottier, Ersilio Tonini, Jorge A. Medina Estevez, Tomas Spidlik, Christoph Schoenborn, Francois- Xavier Nguyen van Thuan, Angelo Comastri). Benedetto XVI da parte sua ha sempre scelto come predicatori cardinali, per così dire, a «fine carriera» ( Marco Cè, emerito di Venezia, nel 2006; Giacomo Biffi, emerito di Bologna, nel 2007; il gesuita ultraottantenne Albert Vanhoye nel 2008; e – quest’anno – Francis Arinze, prefetto emerito della Congregazione per il culto divino). Sono pochi quelli che hanno avuto il privilegio di predicare gli esercizi più di una volta, tra questi spiccano i nomi del gesuita Dezza ( nel 1942 con Pio XII e nel 1967 con Paolo VI) e del cardinale Biffi ( scelto anche nel 1989 con Giovanni Paolo II). Una curiosità riguarda proprio l’attuale Pontefice. In una intervista concessa al mensile 30Giorni ( agosto 2003) da cardinale ha rivelato che alcuni anni prima della sua nomina ad arcivescovo di Monaco e Frisinga del 1977, « forse nel 1975 » , Paolo VI lo « aveva invitato a predicare gli esercizi spirituali in Vaticano». «Ma – aggiunge Ratzinger – non mi sentivo sufficientemente sicuro né del mio italiano né del mio francese per preparare e osare una tale avventura, e così avevo detto di no» . Ma si è trattato di un «no» provvisorio. Nel 1983 infatti, meno di due anni dopo essere stato chiamato a Roma da Giovanni Paolo II a presiedere la Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Ratzinger viene chiamato a predicare gli esercizi. Benedetto XVI con la Curia Romana; a sinistra Pio XI